La vitamina D è molto importante per il nostro organismo, specie durante la stagione invernale.
In data 21 dicembre scatta il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, quando le persone nell’emisfero settentrionale ricevono la minima quantità di luce solare.
Con il sole che scarseggia per i mesi avvenire, occorre andare a concentrarsi sull’ottenimento di più vitamina D, nota anche come “la vitamina del sole“.
Fino a poco tempo fa la vitamina D era considerata importante unicamente per la salute delle ossa, ma ad oggi sappiamo che rappresenta un nutriente complesso in grado di giocare un ruolo nella prevenzione delle malattie autoimmuni, aiuta inoltre a migliorare la salute mentale, protegge il nostro sistema cardiovascolare e combatte il cancro.
Alcune ricerche mostrano che la vitamina D può anche aiutare nella gestione del peso.
A differenza di altre vitamine, il corpo umano è in grado di rendere possibile il nostro intero fabbisogno di vitamina D dalla luce solare, ma una ridotta esposizione solare in inverno può portare a livelli inadeguati di questo componente.
Un recente studio ha rilevato che la vitamina D sierica è la più alta nell’organismo nel mese di agosto e la più bassa nel mese di febbraio.
Da novembre a marzo, la mancanza di raggi UVB nell’emisfero settentrionale porta ad una condizione nella quale non si riesce più a produrre vitamina D dall’esposizione solare alla nostra pelle.
Quanta vitamina D occorre
La raccomandazione giornaliera ufficiale per l’assunzione di vitamina D è di 600 grammi, aumentando a 800 grammi dopo i 71 anni. Tuttavia, alcune ricerche indicano un beneficio a livelli fino a 2.000 grammi.
Quindi cosa dovresti mangiare per aumentare l’assunzione di vitamina D?
Pochissimi alimenti la contengono naturalmente e quelli che li hanno ne preservano quantità relativamente piccole.
Un’eccezione degna di nota è il pesce grasso, in particolare il salmone selvaggio dell’Alaska.
Certo anche in questo caso si consiglia moderazione, infatti troppe volte l’essere umano per non cambiare le sue abitudini ha permesso l’estinzione di altre specie e questo si riverbera anche sull’essere umano stesso.
Altre fonti alimentari includono:
• uova
• latte di soia
• succo d’arancia (controllare le etichette, ma generalmente in questo alimento le dosi di vitamina D sono 100-130 grammi per tazza)
• funghi (le quantità variano a seconda sulla varietà).
In alternativa potreste decidere di assumere un integratore vitaminico durante l’inverno.
Questa soluzione potrebbe anche essere una valida opzione se si vive alle latitudini settentrionali. Prima di iniziare un supplemento, consultare il medico per vedere se si è carenti di vitamina D.