Il cancro della pelle non è l’unica conseguenza per la salute derivante dall’esposizione al sole, resta il fatto che in qualche maniera, assorbire alcuni raggi solari può effettivamente migliorare il benessere.
Un approfondimento dettagliato sui raggi solari e sui danni che possono apportare.
Il buono, il cattivo e il sole
Titolo “strano” per un tema così delicato ma sapevi che i raggi ultravioletti (UV) del sole possono causare il cancro della pelle e l’invecchiamento precoce?
Che mettere la protezione solare (tutto l’anno!) rappresenta un modo valido per proteggersi?
Diverse ricerche hanno dimostrato che anche la luce solare sembra influenzare la salute in molti modi, sia in senso positivo che negativo.
N°1: L’umore
La luce solare innesca la liberazione della serotonina, una sostanza chimica del cervello che fa sentire bene, quindi è stato dimostrato che trascorrere del tempo all’aria aperta stimola l’umore e allevia lo stress, per alcune persone, non prendere abbastanza sole durante i mesi invernali può anche innescare un tipo di depressione nota come disturbo affettivo stagionale.
Per contro in rari casi, la luce solare può innescare la depressione.
N°2: I livelli di vitamina D
La luce solare aiuta il corpo a rendere la vitamina D un nutriente importante per ossa, cervello e altro ancora.
La vitamina D si trova naturalmente in pochissime fonti di cibo, quindi le persone hanno bisogno di ottenerla sia dall’esposizione al sole, che dagli integratori o dagli alimenti fortificati, come il latte o grazie al pesce grasso, come il salmone, che contiene naturalmente vitamina D.
Molti studi hanno evidenziato che la carenza di vitamina D è legata alle malattie cardiovascolari.
Nel 2013, alcuni scienziati residenti in Danimarca hanno scoperto che l’esposizione al sole, anche quando provoca il cancro della pelle, può effettivamente proteggere il cuore, un paradosso medico che è emerso quando hanno analizzato oltre 4 milioni di cartelle cliniche, scoprendo che le persone a cui era stato diagnosticato un cancro della pelle erano meno a rischio rispetto ad un eventuale attacco di cuore.
N°3: Ossa e muscoli fortificati
In quello stesso studio danese, i ricercatori hanno anche scoperto che avere un cancro della pelle era connesso a un minor rischio di fratture dell’anca in persone di età inferiore ai 90 anni.
Ciò può essere dovuto al fatto che la vitamina D aiuta l’organismo ad assorbire il calcio, che è importante per le ossa sane.
La vitamina D risulta essere importante anche per la salute dei muscoli, e le persone con bassi livelli di questa vitamina hanno maggiori probabilità di sperimentare crampi muscolari e dolori articolari.
La protezione solare blocca la capacità del corpo di produrre vitamina D, quindi, assumere integratori o mangiare cibi fortificati è ancora il modo più sicuro per fare il pieno di vitamina D.
N°5: Sul tema della Sclerosi multipla
Avere alti livelli di vitamina D, sia derivante dall’esposizione al sole o aiutandosi con il cibo, può ridurre il rischio di sviluppare la sclerosi multipla (SM).
Esistono prove evidenti del fatto che le persone che vivono a latitudini più elevate e quindi hanno una minore esposizione ai raggi UV, presentano un rischio più elevato di sviluppare la malattia rispetto a chi vive più vicino all’equatore.
Uno studio del 2014 ha anche evidenziato che la correzione che si può fare di una carenza di vitamina D va a rallentare la progressione della sclerosi multipla e le relative lesioni cerebrali, ma i ricercatori hanno esaminato solo gli integratori alimentari, e non l’esposizione alla luce solare per evidenziare i risultati della ricerca condotta.
N°6: Cancro del pancreas
I tassi di cancro del pancreas – il 12 ° cancro più comune al mondo e il settimo più mortale – sono i più alti nei paesi con la minore quantità di luce solare, questi i dati riscontrati da uno studio del 2015 dalla University of California San Diego School of Medicine.
Quindi un’ integrazione costante di vitamina D è oltremodo necessaria.
N°7: Cancro al seno
L’esposizione alla luce solare può anche essere associata a un rischio inferiore per un tumore comune, secondo uno studio del 2014 pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives.
Lle donne che hanno riferito di aver speso un’ora o più dedicata a prendere il sole ogni giorno negli ultimi 10 anni hanno avuto meno probabilità di sviluppare un tumore al seno rispetto a quelle che hanno riferito di essersi esposte meno tempo al sole.
Come con altri studi, gli autori sospettano che la produzione di vitamina D sia responsabile del dato emerso, sebbene non siano stati in grado di trovare prove a livello genetico.
Gli autori sono rimasti sorpresi di scoprire che l’uso di creme solari non sembra influenzare il rischio di cancro, ma sottolineano che potrebbe essere perché l’SPF viene spesso applicato con troppa parsimonia o raramente.
N°8: Pressione sanguigna
I tassi di ipertensione tendono ad essere più alti in inverno e in paesi più lontani dall’equatore, e uno studio del 2014 pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology fornisce una possibile spiegazione.
L’esposizione alla luce solare provoca l’assorbimento del monossido di azoto nella circolazione sanguigna, questo può aiutare ad allargare i vasi sanguigni e abbassare la pressione al loro interno.
N°9: Salute polmonare
Se si vive in un’area urbana densa di automobili o fabbriche, il sole può rendere l’aria che si respira più sporca.
Questo perché i raggi UV possono innescare il rilascio di sostanze chimiche che formano lo smog dall’aria inquinata e il sudiciume che si deposita sugli edifici e sulle superfici esterne.
L’inquinamento atmosferico è stato collegato all’asma e alla mortalità precoce anche in Italia, lo dimostrano le evidenze scientifiche portate da cliniche e ospedali a cui si sono rivolti cittadini che vivono vicino a fabbriche importanti (un esempio è l’ILVA di Taranto) e probabilmente a un più alto rischio di ictus, malattie cardiache e altri problemi di salute.
Oltre ad allontanarsi, probabilmente si può non essere in grado di fare molto su questo aspetto.
Ma si può comunque tenere traccia dei livelli di ozono nella comunità ed evitare attività esterne non necessarie nei giorni classificati non sani.
Anche esercitarsi fuori la mattina può essere d’aiuto, poiché lo smog peggiora durante il giorno poiché l’inquinamento si mescola alla luce solare.
N°10: L’Artrite
L’esposizione alle radiazioni ultraviolette B – uno dei due tipi di raggi (UVA e UVB) che si trovano alla luce solare naturale – può ridurre il rischio di artrite reumatoide delle donne.
Questo però riguarda specificatamente le donne anziane.
Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che le persone sono diventate più attente alla protezione solare negli ultimi anni e che se si prendono in esame le persone più giovani, queste probabilmente passano buona parte della loro vita indossando la protezione solare o evitando attivamente il sole.
N°11: La Salute e la digestione
Un altro studio, ha esaminato un gruppo di donne e i loro livelli di malattia infiammatoria intestinale.
Riscontrando quanto segue: i partecipanti che vivevano nelle assolate regioni meridionali del paese sviluppavano meno probabilità di contrarre la malattia di Crohn e la colite ulcerosa rispetto a quelli negli stati settentrionali, che risultano meno assolati.
Gli autori di questo importante studio ritengono che i livelli di vitamina D giocano un ruolo rilevante nella risposta immunitaria del corpo e per quanto riguarda la regolazione dell’infiammazione.
N°12: Le Allergie
I bambini che vivono in aree poco illuminate dal sole hanno maggiori probabilità di diventare allergici alle uova e alle noccioline rispetto a quelli che vivono in zone con maggiore densità di raggi solari ai quali possano esporsi, questo è ciò che sostiene uno studio australiano del 2012.
Altre ricerche hanno trovato un collegamento tra bassi livelli di vitamina D e vari tipi di allergie (sia alimentari che non), vale anche per l’asma.
In una rassegna del 2012 di studi precedenti, gli autori osservano che i modelli di vita moderna come “occupazioni al coperto”, tempo di schermatura, “e evitare l’esposizione attiva al sole” lasciano le persone suscettibili a livelli inadeguati di vitamina D – “un fattore che potrebbe svolgere un ruolo nell’attuale epidemia di allergia “, hanno sintetizzato tali studi.
N°13: Eczema e psoriasi
Lo stesso studio condotto da esperti in Australia ha evidenziato un collegamento tra allergie alimentari e latitudine ed ha anche scoperto che i bambini nel sud del paese che ricevono meno luce solare avevano il doppio delle probabilità di sviluppare eczemi.
E, infatti, sia l’eczema che la psoriasi vengono spesso trattati tramite la luce UV, attraverso un processo chiamato fototerapia.
Tuttavia, un maggiore “apporto” di luce solare non è necessariamente una cura per entrambe le condizioni.
Secondo la National Eczema Foundation, che ha sede nel Regno Unito, l’esposizione al sole può migliorare l’eczema di alcune persone, ma può esacerbare quella di altri.
E la pelle danneggiata dalle scottature o dai lettini abbronzanti può anche andare a peggiorare la psoriasi.
N°14: Il Sonno
L’esposizione alla luce durante il giorno e l’oscurità notturna possono aiutare le persone a mantenere un sano ritmo circadiano, così da farle sentire vigili durante le ore di veglia.
Ecco perché è una buona idea aprire le tende non appena ci si sveglia al mattino e evitare troppa luce artificiale quando il sole tramonta.
Le persone con orari irregolari, come ad esempio i turnisti, possono perdere l’esposizione al sole durante il giorno e spesso sviluppano problemi quando devono andare a dormire.
È stato anche dimostrato che il lavoro a turni influisce sul metabolismo ed è stato collegato a problemi di salute come il diabete, il declino della memoria e le malattie cardiache.
N°15: La Salute degli occhi
Gli occhiali da sole non sono solo una tendenza o una moda, vanno a proteggere dai raggi UV che possono danneggiare la vista.
L’esposizione diretta alla luce del sole può danneggiare la retina, e troppo sole nel tempo può portare ad una degenerazione maculare, ad un glaucoma e alla cataratta.
Non sono tutte brutte notizie, però infatti i bambini che trascorrono più tempo all’aria aperta hanno meno probabilità di sviluppare miopia.
Indossare occhiali da sole con protezione UV dal 99 al 100%, anche quando fuori è nuvoloso è un buon modo di proteggersi, e indossare sfumature senza protezione UV è ancora più pericoloso che non indossare nulla, poiché le pupille si dilatano dietro le lenti scure.
N°16: Il Mal di testa
Per le persone che soffrono di emicrania, l’abbagliamento del sole o le luci tremolanti, come la luce del sole che filtra attraverso gli alberi mentre il vento soffia, può diventare fonte di mal di testa.
Occorre quindi evitare la luce intensa e magari si può ricorrere a medicine preventive se si ha la consapevolezza di essere a rischio in tal senso così da poter trascorrere del tempo all’aria aperta.
Il mal di testa indotto dal sole può anche essere un segno di esaurimento da calore o disidratazione, soprattutto se si è rimasti fuori per un po’ in una calda giornata estiva.
Restare idratati questo il consiglio, cercare l’ombra e mantenersi freschi può aiutare a stare al sicuro e senza fastidi e dolori alla testa.
N°17: Gravidanza e fertilità
Le donne che hanno bassi livelli di vitamina D durante la gravidanza hanno maggiori probabilità di sperimentare complicazioni come il diabete gestazionale e la preeclampsia e anche la sclerosi multipla negli anni successivi il parto.
I loro bambini hanno anche maggiori probabilità di nascere sottopeso, e di portare con loro un rischio elevato alla sclerosi multipla.
N°18: Il Melanoma
Si sa che l’esposizione al sole è una chiara causa dei più comuni tipi di carcinoma della pelle esempi ne sono il carcinoma a cellule basali e il cosiddetto carcinoma squamoso, di conseguenza il sole svolge anche un ruolo nel melanoma più raro e pericoloso.
I melanomi possono svilupparsi su parti del corpo che raramente vengono colpiti dalla luce solare esempi in tal senso sono i melanomi alla bocca, e in passato il ruolo della luce solare non era così chiaro come lo è oggi e dopo molti studi.
Le ricerche europee e non solo mostrano che frequenti scottature solari nell’infanzia e l’uso di lettini abbronzanti possono aumentare il rischio di melanoma.
L’impiego di lettini abbronzanti prima dei 30 anni aumenta il rischio di melanoma nel corso della vita del 75%.
N°19: Il Rachitismo
In passato, i bambini con diete povere che non avevano una adeguata esposizione alla luce solare sviluppavano spesso una deformità ossea nota come rachitismo.
Molto meno comune nei tempi moderni grazie ai cibi fortificati con vitamina D, il rachitismo porta sintomi come crescita ritardata, gambe piegate, debolezza muscolare e dolore alla schiena, al bacino e alle gambe.
I bambini con pelle scura capace di bloccare il sole, che vivono in paesi lontani dall’equatore e quindi godono di meno sole, sono allattati esclusivamente al seno anche se il latte materno manca di vitamina D che deve essere integrata assolutamente in altro modo per evitare problemi di diversa natura come quelli sopra esposti.
Ma il rachitismo non colpisce solo i bambini scuri di pelle, può colpire anche quelli con la pelle chiara, magari con un errata esposizione (carente) al sole, o se la madre non ha le dovute scorte di vitamina D.
N°20: L’itterizia
I bambini nati con ittero, una condizione che può portare a danni cerebrali o addirittura alla morte, possono essere trattati con l’esposizione alla luce solare.
L’ittero si verifica quando i neonati non hanno ancora sviluppato un enzima utile per liberarsi dei prodotti di scarto nel flusso sanguigno e può generare una pelle giallastra e il medesimo colore internamente agli occhi.
Tuttavia, non si dovrebbe impiegare solo la luce solare per trattare i bambini itterici. Ma sarebbe opportuno filtrare i dannosi raggi UV.
N°21: L’Allergia al sole
È estremamente raro, ma alcune persone, passando solo pochi minuti al sole possono manifestare sintomi quali prurito, bruciore e dolore debilitante.
Questa condizione, viene definita come protoporfiria eritropoietica e talvolta descritta come “allergia al sole”.
Fortunatamente, un nuovo farmaco attualmente in sviluppo ha mostrato risultati promettenti nel trattamento di persone con questo disturbo.
Il farmaco, chiamato afamelanotide, agisce stimolando la produzione di melanina, il pigmento che fornisce colore alla pelle e che protegge dai danni del sole nelle persone sane.
N°22: Danni alla pelle
I danni alla pelle sono molti ma lo sapevi che l’esposizione al sole continua a distruggere le cellule per ore dopo l’esposizione?
Anche quando si rientra al chiuso o al buio?
Questo è quello che hanno scoperto i ricercatori della Yale University quando hanno studiato gli effetti della luce UV su cellule di pigmento cutaneo umano e di topo.
Qual è la soluzione a questa problematica?
Mentre il cancro della pelle (per non parlare dell’invecchiamento precoce della pelle) è un pericolo molto reale, alcuni esperti sostengono che evitare del tutto il sole potrebbe essere ancora più grave.
Occorre effettuare un bilanciamento benefico che porti ad effetti meno dannosi, di terapie in tal senso in Europa e non solo, ve ne sono ma prima di qualsiasi cosa occorre la consapevolezza che potrebbe esserci di più dal punto di vista benefico di quanto precedentemente considerato.
Basti pensare a come la specie umana si è evoluta, in tempi pregressi non vi era lo smog, l’inquinamento (che appare al N°22 e chiude la nostra lista) è creato dall’uomo, ma in passato l’esposizione al sole era una costante quindi non deve essere così sbagliata di suo.
Alcuni studiosi (medici e specialisti) pensano che l’aumento dei tassi di cancro della pelle sia probabilmente dovuto al fatto che le persone oscillano tra gli estremi di passare la maggior parte del tempo in ambienti chiusi, andando per contro a prendere troppo sole durante le vacanze.
Il suggerimento per bilanciare tutto è quello di armonizzare i tempi prendendo sia il sole che l’ombra per così dire e bilanciando entrambi senza eccessi.
N°23: L’Inquinamento atmosferico
La raccomandazione è quella di stare attenti al sole quando si parla di inquinamento atmosferico, e ciclicamente (quindi ogni anno che passa) sono i dermatologi a fornire questo consiglio nel periodo dell’anno che va dalla primavera e fine estate.
Tenendo presenti anche gli sbalzi termici, lo smog e le polveri sottili, la pelle ha necessità di venir protetta, specie nelle città.
A tal proposito il dottor Alex Gezzi, medico dermatologo, docente presso il centro di Cosmetologia dell’Università degli Studi di Ferrara si associa a tale raccomandazione, infatti sole e inquinamento diventano un connubio estremamente pericoloso per la salute della pelle, affrontare questo problema significa proteggere la pelle dal sole e dalle emissioni nocive presenti nelle città.