Come il nome stesso indica, la gravidanza extrauterina si verifica quando l’ovocita non cresce all’interno dell’utero, come sarebbe normale che accadesse.
Nella grande maggioranza dei casi l’ovocita si ferma nella tuba, più raramente nell’ovaia o nell’addome.
Si tratta di un evento raro, che riguarda un numero di donne compreso fra l’1 e il 2% del totale.
Di solito, la gravidanza extrauterina si risolve entro le prime settimane con un aborto spontaneo, ma a volte può essere necessario intervenire farmacologicamente e/o chirurgicamente.
Cause della gravidanza extrauterina
La gravidanza extrauterina può avere svariate cause, che per ragioni di ordine e semplificazione, vengono distinte in anatomiche e ormonali.
Tra le cause anatomiche troviamo:
- salpingite. E’ un’infezione che può colpire una o tutte e due le tube di Falloppio. La mucosa si altera ed impedisce il naturale passaggio dell’ovocita fecondato verso l’utero. Riguarda circa il 40% di questo tipo di gravidanze
- aderenze a livello tubarico. Sono di solito dovute a precedenti interventi chirurgici
- infezioni batteriche di notevole entità
- endometriosi
- alterazione della struttura anatomica delle tube
- Per quanto riguarda le cause di tipo ormonale invece, segnaliamo:
- eccesso di estrogeni o di progesterone.
Quali sono i sintomi?
Raramente la gravidanza extrauterina è asintomatica, poiché, nella maggior parte dei casi, comporta sintomi che costituiscono un importante campanello d’allarme per giungere ad una diagnosi che sia il più possibile tempestiva.
I sintomi tipici sono:
- assenza di ciclo mestruale
- dolori addominali
- perdite di sangue
I dolori al basso ventre, che in genere si intensificano con il trascorrere dei giorni, sono dovuti alla dilatazione della tuba su cui l’embrione si è impiantato.
Allo stesso modo, le perdite ematiche possono aumentare progressivamente.
Alcune volte la gravidanza extrauterina si manifesta con:
- dolore alle spalle
- crampi
- sensibilità maggiore ad un lato del bacino
Se si avverte uno o più di questi sintomi, meglio rivolgersi subito al ginecologo.
Come si interviene
Il 70% circa si risolve con un aborto spontaneo nel primo mese.
Accertata la presenza di una gravidanza di questo tipo attraverso la visita, l’ecografia transvaginale e l’esame delle Beta HCG, si monitora la situazione e si vede se essa è destinata a risolversi da sola.
Se così non è, si somministra il metotrexate, che blocca la replicazione cellulare.
Questo tipo di terapia ha anche la funzione di preservare l’integrità dell’utero in vista di gravidanze future.
Se la gravidanza è troppo avanzata per essere risolta con il farmaco, si passa all’intervento chirurgico.
Nella maggior parte dei casi si esegue un’operazione non invasiva in laparoscopia, rare volte è invece indispensabile asportare tutta o una parte della tuba.
La diagnosi precoce, in tal senso, è fondamentale.
Ci sono conseguenze sulla fertilita’?
La fertilità non risente di pregresse gravidanze extrauterine risoltesi spontaneamente.
Il discorso cambia nel caso di asportazione di una parte o dell’intera tuba oppure quando la donna sembra predisposta a tale tipo di esperienza; di fronte a queste evenienze, il consiglio è quello di affidarsi alla fecondazione assistita.