Le malattie mentali sono, purtroppo, un compagno di vita di moltissime persone.
Queste malattie, o disturbi, si configurano come una sindrome e sono caratterizzate da importanti problemi nel pensiero, nella regolazione delle emozioni e della sfera emotiva, o nel comportamento di una persona.
I disturbi mentali sono il riflesso di una disfunzione nei processi psicologici, biologici o dello sviluppo che compongono il funzionamento mentale.
Le malattie mentali in forma grave, secondo i dati forniti dall’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, nel suo focus “Fare i conti con la salute mentale”, colpiscono il 5% della popolazione mondiale in età lavorativa mentre un ulteriore 15% è affetto da una forma più comune.
Si stima che nel corso della vita ben una persona su due incontrerà un problema di salute mentale, con le ovvie conseguenze nell’ambito personale e lavorativo.
Le malattie mentali più gravi e comuni sono:
- La depressione grave
- Il disturbo bipolare
- La schizofrenia
I disturbi mentali possono essere congeniti oppure insorgere nel corso della vita, in particolar modo durante l’adolescenza.
Possono essere situazioni temporanee oppure croniche e possono anche essere scatenate da particolari eventi, soprattutto se di natura traumatica.
Terapie e trattamento
Le malattie mentali sono state a lungo oggetto di tabù sociale e spesso, nel corso della storia, sono state demonizzate al punto da creare una totale alienazione di coloro che ne soffrivano dalla società, per arrivare addirittura a forme di violenza, anche estrema.
Solo dallo scorso secolo è iniziato un procedimento di seria indagine scientifica sulla malattia mentale, il che ha portato questa particolare branca medica ad essere ancora agli inizi del suo percorso formativo.
Tuttavia, sono stati compiuti straordinari progressi nel campo del trattamento delle malattie mentali: grazie ai numerosi studi e alle scuole dedicate al trattamento di questi disturbi, per molti di questi è stato individuato un trattamento che possa raggiungere il successo alla stregua dei disturbi fisici.
La maggior parte delle procedure terapeutiche per i disturbi mentali può essere classificata come:
- Somatica
- Psicoterapeutica
I trattamenti somatici comprendono i farmaci, la terapia elettroconvulsivante e altre terapie che stimolano il cervello.
I trattamenti psicoterapeutici comprendono la psicoterapia (individuale, di gruppo o familiare e di coppia), le tecniche di terapia comportamentale (come le tecniche di rilassamento o la terapia di esposizione) e l’ipnoterapia.
Secondo i risultati della maggior parte degli studi compiuti risulta che l’associazione delle due procedure terapeutiche ha risultati maggiori rispetto l’utilizzo di una sola di esse.
Obblighi verso un fratello malato di mente
Come purtroppo spesso accade in Italia, il quadro normativo di riferimento è complesso e composto da un intreccio di numerose fonti.
Per quanto riguarda il rapporto tra fratelli la normativa civile prevede infatti, all’art. 439 Cod. Civ., il solo obbligo al mantenimento se vi è un grave bisogno fisico e/o economico e se il destinatario non è in grado di provvedere al proprio sostentamento.
Di ben altra misura sono invece le considerazioni da fare in caso di dichiarazione di interdizione, inabilitazione o nomina di un amministratore di sostegno.
Si tratta di diverse misure stabilite dall’ordinamento a tutela dei soggetti che, anche solo temporaneamente, abbiano perso la capacità di provvedere ai propri interessi.
Qualora ciò accada sarà cura del Giudice Tutelare nominare la persona che provveda alla cura e all’assistenza del soggetto: può accadere che venga nominato il fratello.
Esso potrà ricoprire, a seconda della gravità del caso, il ruolo di:
Tutore: figura designata in caso di interdizione, ha l’incarico di sostituirsi nel compimento di tutti gli atti, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione.
Curatore: avrà il compito di assistere l’inabilitato negli atti di straordinaria amministrazione, mentre quelli definiti di ordinaria amministrazione continueranno ad essere validamente realizzati dal solo inabilitato.
Amministratore di sostegno: avrà cura del beneficiario e del suo patrimonio nell’ambito dei poteri che gli sono attribuiti con il decreto di nomina, mentre il beneficiario conserverà in ogni caso la capacità di compiere tutti gli atti non indicati dal giudice