Cos’è la proteina C reattiva?
La proteina C-reattiva identificata come: PCR è una sostanza prodotta dal fegato in risposta ad un’ infiammazione.
Altri nomi di PCR sono la proteina C-reattiva ad alta sensibilità e la proteina C-reattiva ultra-sensibile.
Un alto livello di PCR nel sangue è un segno evidente di infiammazione. Tale segno può essere causato da un’ampia varietà di condizioni, che vanno dall’infezione al cancro.
Elevati livelli di PCR possono anche indicare che vi sia in corso un’infiammazione nelle arterie del cuore, il che può comportare un maggior rischio di infarto.
Cosa significa avere un PCR elevato?
I medici non sono tutti d’accordo sulle implicazioni che possono avere alti livelli di PCR. Alcuni credono che ci sia una correlazione tra questi e una maggiore probabilità di infarto o ictus.
Uno studio sulla salute ha rilevato che tra gli uomini adulti sani, quelli con un alto livello di PCR avevano tre volte più probabilità di sviluppare un attacco di cuore rispetto a quelli con bassi livelli di PCR.
Il test veniva comunque svolto prendendo in considerazione gli uomini che non avevano precedenti di malattie cardiache.
Secondo lo studio della Cleveland Clinic, ha mostrato che alti livelli di PCR riguardavano condizioni coronariche e tendenti a sviluppare un ictus nelle donne rispetto ai livelli di colesterolo alto.
Il colesterolo alto è però il fattore di rischio più comunemente citato.
I medici possono richiedere questo test insieme ad altri test al fine di valutare il rischio che una persona ha di sviluppare malattie cardiache o ictus.
I medici possono anche chiedere al paziente un test PCR per diagnosticare malattie autoimmuni infiammatorie, tra le quali si trovano:
1. La malattia infiammatoria intestinale
2. L’artrite reumatoide
3. Il lupus
4. malattie cardiache
Livelli molto elevati di PCR possono rivestire un ruolo importante nell’individuare coloro che potrebbero aver bisogno di un follow-up più stretto o di un trattamento più intensivo successivamente ad infarti o procedure cardiache.
I livelli di PCR possono anche essere utili per scoprire quali persone siano a rischio di malattie cardiache dove i livelli di colesterolo presi in considerazione potrebbero non essere utili a capire complessivamente il problema.
I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie considerano queste condizioni sotto elencate come fattori di rischio significativi per lo sviluppo di malattie cardiache:
• diabete
• colesterolo alto
• fumo
• dieta insalubre
• attività fisica limitata
• consumo di alcol in eccesso
• sovrappeso
Una storia familiare di malattie cardiache mette un soggetto a più alto rischio di malattie cardiache.
Come viene richiesto il test?
Non è necessaria alcuna preparazione speciale per effettuare questo test. Si può mangiare normalmente anche nel giorno stesso nel quale si esegue la procedura.
Un’infermiera o un altro operatore sanitario preleverà il sangue da una vena, di solito all’interno del gomito o sul dorso della mano.
In primo luogo, puliranno la pelle sulla vena con un antisettico. Successivamente, avvolgeranno una fascia elastica intorno al braccio, facendo sì che le vene si gonfino leggermente.
Quindi, il medico inserirà un piccolo ago nella vena e raccoglierà il sangue in una fiala sterile.
Dopo che l’infermiera o l’operatore sanitario raccoglie il campione di sangue, rimuoverà la fascia elastica attorno al braccio e chiederà di applicare una pressione sul punto ove ha effettuato il prelievo consentendo di aiutarsi con una garza sterile. Si possono anche usare delle bende per tenere in posizione la garza.
Una domanda che molti si pongono è se vi siano rischi effettuando questo test.
Di fatto questo è un test di routine a basso rischio, ma c’è una leggera possibilità di complicazioni dal prelievo di sangue:
• eccessivo sanguinamento
• vertigini o capogiri
• lividi o infezione sul sito di puntura (rara)
Un test PCR può essere utile nel valutare il rischio di una malattia cardiaca, specialmente in combinazione se vi siano livelli elevati di colesterolo.
I benefici di questo test superano le potenziali complicanze, specialmente per coloro che sono a rischio di malattie cardiache o ictus e per coloro che si stanno riprendendo da recenti operazioni cardiache.
Corretta lettura dei risultati del test
La proteina C-reattiva viene misurata in milligrammi di PCR per litro di sangue (mg / L).
In generale, un basso livello di proteina C reattiva è migliore di uno alto, perché indica una minore infiammazione nel corpo, una lettura inferiore a 1 mg / L indica che si è a basso rischio di malattie cardiovascolari.
Una lettura tra 1 e 2,9 mg / L indica che si è a rischio intermedio. Una lettura superiore a 3 mg / L indica che si è ad alto rischio di malattie cardiovascolari.
Una lettura superiore a 10 mg / L può segnalare la necessità di ulteriori test per determinare la causa di tale infiammazione grave nel corpo.
Quest’ultima lettura PCR è particolarmente alta e può indicare:
• un’infezione ossea o osteomielite
• un’artrite autoimmune infiammata
• malattia infiammatoria intestinale
• tubercolosi
• lupus, malattia del tessuto connettivo o altre malattie autoimmuni
• cancro, in particolare linfoma
• polmonite o altra infezione significativa
Va anche notato che i livelli di PCR possono risultare elevati se si assumono delle pillole anticoncezionali ma, in tale circostanza, altri indicatori di infiammazione non sono necessariamente anormali.
Elevati valori di PCR in gravidanza possono essere un sintomo invece di complicanze, ma necessitano di ulteriori studi per comprendere appieno il ruolo della PCR in questo stadio.
Se si è incinta o sii sono sviluppate altre infezioni croniche o malattie infiammatorie, è improbabile che un test PCR valuti accuratamente il rischio di malattie cardiache.
Prima di fare un test PCR, occorre consultarsi con il proprio medico parlando di eventuali condizioni mediche che potrebbero distorcere i risultati del test.
Dal momento che esistono altri esami del sangue che possono essere eseguiti, si potrebbe evitare del tutto un test PCR.
Va altresì ricordato che questo test non fornisce un quadro completo del rischio per le malattie cardiovascolari.
Il medico prenderà in considerazione i fattori di rischio dello stile di vita, altre condizioni mediche e la storia familiare nel determinare quali test rappresentano i migliori per ciascuna persona.
Possono anche ordinare uno dei seguenti test:
• elettrocardiogramma (ECG)
• ecocardiogramma
• stress test
• Scansione TC delle arterie coronarie
• cateterismo cardiaco
Cosa fare se si ha un alto PCR
Abbassare il proprio PCR non è un metodo garantito per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari o autoimmuni.
È importante sapere che un alto PCR è quello che i medici chiamano un “biomarcatore”.
Un biomarcatore è un fattore da prendere in considerazione quando si analizza la salute di una persona, ma non rappresenta un indicatore autonomo di una specifica diagnosi.
Le diverse ricerche effettuate in campo medico, indicano che un modello alimentare sano può abbassare i livelli di PCR.
La dieta mediterranea ha dimostrato di riuscire ad abbassare i livelli di PCR.
Se si è a rischio di malattie cardiache, ma seguire una dieta sana dovrebbe essere parte del proprio stile di vita a prescindere dall’eventualità di sviluppare o essere predisposto a malattie cardiache, ancor più però se si hanno fattori di rischio conosciuti e verificati.