Comunemente chiamiamo “acari” organismi diversi ma tutti appartenenti alla famiglia degli artropodi.
Gli acari sono molto simili agli insetti, ma hanno la peculiarità di essere privi di occhi e ali.
Hanno attinenza con le zecche.
Sono talmente piccoli che vederli ad occhio nudo è impossibile, ma la loro presenza si nota senza ombra di dubbio quando ci si accorge di essere stati morsi da loro.
Ma cosa sono e come agiscono gli acari?
E i loro morsi sono pericolosi?
Fortunatamente nella stragrande maggioranza dei casi no, ma possono creare notevoli fastidi.
Cerchiamo di saperne di più a riguardo.
Gli acari della polvere
Gli acari della polvere sono certamente i più noti ed anche quelli che le persone, in genere, temono di più.
A scanso di equivoci, premettiamo che tale tipo di acaro non morde gli esseri umani, però può causare fastidiose reazioni allergiche.
Vi siete mai chiesti di cosa sia fatta la polvere?
Ebbene, essa è un mix di escrementi di acari e di corpi di acari in decomposizione.
La polvere è pertanto molto ricca di proteine e numerosi soggetti ne sono allergici.
I sintomi di tale allergia sono principalmente sensazione di mancanza di respiro/soffocamento/asma e febbre da fieno.
Come è risaputo, la polvere si posa e si annida praticamente su qualsiasi superficie e per non incorrere in situazioni spiacevoli, è indispensabile procedere ad una assidua e profonda pulizia delle stesse.
Attenzione anche ai vestiti, che possono costituire il veicolo ideale per trasportare gli acari sul proprio corpo.
I morsi da acari quali sintomi danno?
Ma come si fa a sapere e ad accorgersi che si è stati morsi dagli acari?
In realtà non è affatto facile, anche perché essi possono facilmente confondersi con i morsi di altri insetti.
Un modo per scoprirlo è analizzare attentamente i sintomi che si hanno.
Poiché, come abbiamo accennato, esistono vari tipi di acari e ciascuno ha caratteristiche proprie, i sintomi possono aiutare a capire qual è il tipo di acaro che ci ha preso come bersaglio.
Tipi di acari e morsi: caratteristiche principali e riconoscimento
Vediamo quali sono i tipi di acari più comuni e con i quali è più facile entrare in contatto: conoscere le loro principali caratteristiche può aiutare ad individuarli con maggiore tempestività.
– Acari Trombiculidae (detti anche Chiggers), si trovano nelle fessure dei terreni all’esterno, di solito nelle zone molto ricche di vegetazione e di umidità.
A mordere gli esseri umani sono solo le loro larve.
Essi sono solidi annidarsi sulla pelle e “succhiarla” per nutrirsi, anche per diversi giorni di seguito.
Spesso colpiscono la vita, le ascelle e le caviglie.
Come si riconoscono i morsi?
Entro un giorno si formano dei lividi rossi che poi si induriscono e si infiammano.
Danno molto prurito ma bisogna assolutamente evitare di grattarsi se non si vuole rischiare di infettarsi (può venire la febbre).
– Scabbia. Gli acari della scabbia vivono soltanto infestando umani e animali.
Essi si nascondono nelle pieghe della pelle e qui depongono le loro uova.
Purtroppo sono estremamente contagiosi e la trasmissione da un soggetto all’altro avviene con grande facilità.
La scabbia provoca la formazione di vesciche e protuberanze fra le pieghe della pelle; le zone più esposte sono fra le dita, la curva delle ginocchia e dei gomiti, il seno, i glutei e il punto vita, i genitali maschili e la pianta dei piedi (quest’ultima più frequente nei bambini).
La scabbia, decisamente più frequente nel passato a causa delle scarse condizioni igieniche, provoca un prurito insopportabile che peggiora di notte.
In caso di scabbia o di sospetto, bisogna rivolgersi al medico per la terapia idonea.
– Acari Demodex, sono di due diverse specie, ovvero i Demodex folliculorum, cioè del follicolo pilifero, e i Demodex brevis: i primi si annidano nei follicoli piliferi del viso, i secondi, in genere, sul collo e sul petto.
Essi vivono normalmente sulla nostra faccia, sono microscopici tanto da non poter essere visti se non con l’ausilio di un microscopio e quasi mai provocano danni e/o fastidi.
Nelle persone predisposte, in talune circostanze e/o in particolari situazioni, questi acari possono però comportare arrossamento della pelle, epidermide che prude e si squama, pelle esageratamente sensibile, bruciore, ruvidità (la pelle sembra carta vetrata).
In altri casi la presenza dei Demodex può peggiorare problemi dermatologici già esistenti, come la dermatite e la rosacea.
– Acari di uccelli e roditori. Di solito questi acari vivono sui topi e i roditori in genere e nei nidi di uccelli, ma a volte possono mordere gli uomini.
Il loro morso comporta forte prurito, sensazione di dolore, eruzione cutanea, gonfiore ed irritazione nel punto colpito.
– Acari di quercia. Come dice il loro stesso nome, tali acari vivono sulle foglie di quercia.
Le foglie colpite si presentano incrostate di marrone e pertanto, se le vedete, evitate di sostare nelle loro vicinanze e/o di toccarle.
A volte infatti, gli acari possono cadere ed infestare gli esseri umani, soprattutto alla fine della stagione estiva.
Normalmente gli acari di quercia colpiscono il viso, il collo e le braccia, su cui lasciano dei lividi rossastri simili, ad un primo sguardo, a quelli dei Chigger.
Dopo un giorno circa però, l’arrossamento lascia il posto ad una protuberanza che dà prurito e che dura per due settimane.
– Acari della paglia. Anche in questo caso il nome è esplicativo: tali acari vivono su grano, fieno e semi lasciati nei magazzini. Amano gli insetti principalmente, ma può capitare che prendano di mira gli umani.
Una volta che hanno morso, non rimangono sul corpo dell’ospite.
Come trattare i morsi di acaro
Come comportarsi nel caso si venga morsi dagli acari?
Qual è la cura?
L’igiene e la pulizia sono la base imprescindibile per evitarli e, all’occorrenza, trattarli.
Innanzitutto è opportuno fare una doccia avendo l’accortezza di strofinarsi bene il sapone dappertutto, in seconda battuta è indispensabile lavare tutto ciò che può essere contaminato, pertanto i vestiti, le lenzuola (che gli acari amano molto), le coperte e i cuscini.
I morsi d’acaro, lo abbiamo detto, danno molto prurito: per lenirlo vanno bene creme antistaminiche o anti-prurito specifiche.
Chiedete al vostro medico se potete assumere antistaminici per via orale e/o creme a base di cortisone (il fai-da-te per questo tipo di medicine è rigorosamente vietato!).
In commercio si trovano anche delle creme anestetizzanti, utili nel caso si senta dolore.
In genere questi trattamenti sono più che sufficienti a risolvere la situazione, mentre in caso di scabbia il consulto e l’intervento del medico sono necessari.
Se tuttavia avvertite vertigini, febbre, difficoltà respiratorie ed orticaria, potrebbe essere in corso una reazione allergica, pertanto recatevi immediatamente o fatevi accompagnare al più vicino Pronto Soccorso.