La sigla RDW (Red Cell Distribution Width) indica l’ampiezza della distribuzione e il volume dei globuli rossi (eritrociti).
Si tratta di un esame di routine, compreso nell’emocromo (esame emocromocitometrico).
RDW: cos’e’, a cosa serve, cosa indica
In pratica, l’RDW valuta eventuali variazioni del diametro dei globuli rossi e costituisce il parametro di riferimento per l’analisi differenziale di alcune forme di anemia.
Ma perché è importante conoscere il valore di RDW nel sangue?
Perché grazie ad esso possiamo scoprire se ci sono alterazioni di varia origine e natura a livello dei globuli rossi.
A questo punto però, è d’obbligo fare una precisazione importante: preso da solo, senza una più generale valutazione dell’emocromo, il solo valore di RDW non è sufficiente a stabilire una diagnosi precisa di un possibile disturbo.
Una distribuzione poco omogenea di globuli rossi nel sangue inoltre, potrebbe verificarsi anche in assenza di una vera e propria patologia di base e rappresentare solo una fase momentanea senza alcun significato clinico.
Riguardo, nello specifico, alla misurazione dell’RDW, bisogna tener conto di altri fattori, ovvero:
– il calcolo può avvenire in due modi differenti, a seconda del laboratorio a cui ci rivolgiamo (ma questo fatto non crea alcun problema al medico ai fini della diagnosi).
Per essere più precisi, specifichiamo che si parla di RDW-SD in caso di deviazione standard, mentre si tratta di RDW-CV se come parametro si usa il coefficiente di variazione
– risulta particolarmente importante mettere in relazione il valore di RDW con quello dell’MCV, che indica il volume corpuscolare medio dei globuli rossi, poiché questo rapporto consente di differenziare alcuni tipi di anemia.
Un’altra precisazione: per giungere ad una diagnosi certa, i suddetti valori, seppur molto indicativi, non bastano, ed il medico chiederà un ulteriore approfondimento prescrivendo altri esami strumentali e non.
RDW basso: cosa significa?
Riscontrare un valore basso di RDW nel sangue potrebbe non avere alcun significato patologico ed esso deve comunque essere sempre legato a quello dell’MCV.
In linea di massima, un basso indice di RDW potrebbe voler dire che le cellule sanguigne hanno tutte la stessa dimensione, che è una condizione normale a patto che non si verifichino alcuni casi specifici.
I casi frequenti ed importanti che possono presentarsi sono i seguenti:
– RDW e MCV sono normali. Può indicare che il soggetto soffre di un tipo di anemia causata da malattie croniche, da perdite di sangue, da rottura dei globuli rossi o da malattie che riguardano i reni
– RDW è normale e MCV è basso. In tal caso si tratta di talassemia.
Questa può essere di due differenti tipologie: eterozigotica, dovuta ad una malattia cronica, o beta-talassemia, una forma che dipende da un’alterazione della sintesi delle catene proteiche beta presenti nell’emoglobina.
Sintomi
Se RDW basso è dovuto ad anemia, i sintomi classici comprendono pallore di pelle e mucose (ad esempio le labbra), stanchezza, svogliatezza, difficoltà di concentrazione, occhiaie, affanno ad ogni minimo sforzo fisico, tachicardia, mal di testa frequente, glossite (lesioni ed infiammazione della lingua), vertigini, gengive che sanguinano con facilità, perdita di appetito, nausea, problemi a livello gastrointestinale (diarrea e/o stipsi).
I sintomi possono essere più o meno accentuati a seconda del tipo e dello stadio di gravità della malattia.
Allo stesso modo, un RDW basso che, ripetiamo, potrebbe anche non indicare nulla di particolare, può non dare alcun sintomo e viene spesso scoperto per caso durante un controllo di routine.
RDW: preparazione all’esame e precisazioni
Come anticipato, la misurazione dell’RDW è compresa nell’emocromo.
Per effettuare l’esame non occorre nessuna preparazione specifica, ma è preferibile che il prelievo avvenga al mattino a digiuno.
I parametri dell’RDW variano sensibilmente a seconda dell’età e del sesso.
La misurazione dell’RDW, insieme a quella dell’MCV, viene richiesta, in genere, per valutare una eventuale condizione di anemia, anche se l’emocromo rappresenta in ogni caso un esame di base.
Il riscontro di RDW basso deve essere sempre valutato dal medico, che per stabilire una diagnosi esatta ed approntare una eventuale terapia, chiederà di eseguire una serie di altri accertamenti.
Parlare di una cura per RDW basso è un’espressione scorretta, trattandosi di un parametro significativo solo se preso in considerazione con altri.
Nel caso si riscontri anemia, il medico accerterà innanzitutto di quale tipologia essa sia e la terapia verrà adattata al caso individuale.