L’attitudine e la propensione motivazionale allo stare bene aiuta notevolmente a conquistare il benessere.
Benessere, motivazione e esercizio
Spesso quando si parla di dimagrimento, esercizio fisico e attitudini personali si sente anche parlare di spinta motivazionale.
È una realtà il fatto che non tutte le persone sono uguali, c’è chi sotto pressione pensa di lavorare meglio per poi accorgersi di avere l’ulcera, o altri sintomi dovuti allo stress che non vede di sé stesso convincendosi (in una forma di dis-percezione) di lavorare bene sotto pressione.
C’è chi invece necessita dei suoi tempi (cosa assai più naturale quando non diventa strumento di ricatto o di rivalsa) per raggiungere un obiettivo quindi non esiste una panacea che sappia guidare tutte e tutti alla stessa maniera.
E la motivazione? (o spinta motivazionale)….
Sentirsi motivati a:
– Adottare una dieta sana
– A volersi bene evitando un’ eccessiva sedentarietà
– Fare esercizio
Sono cose che non si possono insegnare, anche se “life-coach” o “coach motivazionali” spuntano da qualche anno come funghi.
Spesso purtroppo facendo leva sul senso di colpa ovvero su un modo di far calare al prossimo l’autostima e se non si ha autostima non ci si ama, troppo facile fare i life-coach con tali premesse, tra l’altro è anche un modo vile di comportarsi.
Fortunatamente non tutti i coach motivazionali sono così e partono con tali premesse, ve ne sono moltissimi che avendo una situazione nella quale la persona ha il volere personale di cambiare e amarsi, andando essa stessa verso il benessere, riescono a tirare fuori da tale persone prestazioni molto alte, accompagnandola molto bene nell’obiettivo che essa stessa si fissa.
Benessere, farmaci e/o integratori
Molte persone associano la farmacologia allo stare bene, invece spesso i farmaci stessi dimostrano con la loro assunzione che se curano un fenomeno, (o meglio ne attenuano il profilo) ne fanno insorgere altri di problemi.
Per cui il binomio: Benessere – Farmaci non è così semplice da fare.
Ma! c’è un ma, in questa situazione, se un sintomo ha un grado di pericolosità molto alto per la salute generale del corpo allora i farmaci anche con i loro effetti collaterali, specie se sono molti, rappresentano un aiuto concreto e efficace, si tratta di mettere su un’ ipotetica bilancia proprio il benessere, se gli effetti collaterali sono meno invasivi del sintomo stesso allora ben vengano i farmaci.
Altro discorso (completamente diverso) se si parla di integratori alimentari.
In questo discorso centra il tema della dieta personale come entra in quello delle malattie, visto che molte cose si prevengono proprio a tavola, adottando un’ alimentazione equilibrata, ma nel caso degli integratori questi tornano utili se a tavola non si riescono a reperire le sostanze che occorrono al corpo per funzionare al meglio.
Un esempio di integrazione necessaria è quella nella quale una persona vegana ha assenza totale di alcune proteine che deve necessariamente integrare in qualche modo, solo per citarne uno di esempio.
Il consiglio conclusivo è quindi quello di consultare un dietista e un dietologo, due figure professionali differenti e un nutrizionista visto che ogni persona è diversa queste tre figure sapranno consigliare al meglio la persona stessa.
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