L’utero fibromatoso è la conseguenza di un processo degenerativo/neoplastico di questo organo.
L’aumento progressivo di tessuto fibroso, comporta un ingrossamento ed un indurimento dell’utero, che perde anche la sua naturale elasticità.
Utero fibromatoso: cos’e’ e come si presenta
Si dice fibromatoso un utero i cui tessuti tendono a creare miomi (detti anche fibromi), sia singoli che multipli.
I miomi sono formazioni benigne dalle dimensioni variabili da qualche millimetro a molti centimetri, che di solito si localizzano all’interno, ma possono espandersi anche al di fuori dell’organo.
La fibromatosi può comportare, fra l’altro, infertilità ed aborti spontanei.
Cause
Le cause specifiche della fibromatosi uterina non sono del tutto chiare, ma i fattori predisponenti sembrano essere soprattutto due:
– ormoni sessuali, in particolare il delicato equilibrio tra estrogeni e progestinici. Le statistiche in tal senso non lasciano dubbi: dopo la menopausa la patologia tende a regredire se non a scomparire del tutto (la crescita dei miomi si arresta)
– familiarità. Se madri e nonne hanno un utero fibromatoso, è più probabile che figlie e nipoti sviluppino la stessa patologia
Sintomi
La fibromatosi uterina ha la caratteristica di svilupparsi molto lentamente e in modo asintomatico, tanto che nella maggior parte dei casi le donne apprendono di esserne affette durante una normale visita di routine oppure quando i sintomi diventano evidenti.
Ma quali sono questi sintomi?
Quelli tipici e più frequenti sono due:
– menorragia, ovvero un flusso mestruale che si presenta troppo abbondante sia nella quantità che nella durata (praticamente si perde troppo sangue e il ciclo sembra non finire mai)
– metrorragia, termine con cui si indica l’anomala comparsa di sanguinamento fra una mestruazione e l’altra.
Altri sintomi meno specifici ma probabili sono:
– senso di peso sulla vescica, con la conseguenza di dover urinare di continuo sia di giorno che di notte. Ciò è dovuto alla compressione dell’utero ingrossato sugli organi vicini, vescica compresa
– dolore cronico di tipo gravativo e sensazione di fastidio al basso ventre.
Inoltre la menorragia e la metrorragia, poiché comportano perdite di sangue copiose e continue, possono a loro volta provocare anemia, complicando lo stato di salute generale della donna.
Come si diagnostica la fibromatosi uterina
Come anticipato, spesso la donna si accorge di avere un utero fibromatoso per caso, quando esegue la visita ginecologica di controllo.
Di solito essa è sufficiente a porre una diagnosi, ma quasi sempre il medico decide di affiancarle l’ecografia (sia addominale che transvaginale) e, in taluni casi, la TAC.
Tali test di laboratorio, del tutto indolori, forniscono una panoramica dettagliata della situazione ginecologica fornendo al ginecologo tutte le informazioni necessarie ad individuare l’approccio terapeutico più idoneo.
Cure
La cura della fibromatosi uterina si avvale sia della chirurgia che dei farmaci, ma deve essere sempre personalizzata, valutando con attenzione l’entità della patologia ed altri fattori, tra i quali, principalmente, l’età.
In linea di massima quando la paziente è ancora in età riproduttiva, si tende ad utilizzare una strategia conservativa capace di rallentare la crescita dei fibromi.
L’effetto si ottiene quasi sempre efficacemente attraverso l’assunzione della pillola anticoncezionale.
A seconda dei casi, il medico valuta l’opportunità o meno di associare alla suddetta terapia la “miomectomia”, ovvero l’asportazione chirurgica di miomi giudicati troppo grossi o invasivi, senza intaccare l’utero e compromettere, se la donna lo desidera, la possibilità di avere una gravidanza.
L’isterectomia, cioè l’asportazione totale dell’utero, è una soluzione radicale adatta a donne in età avanzata o, comunque, in menopausa.
A differenza di quanto accadeva fino a qualche decennio fa, oggi l’operazione è molto meno invasiva, in quanto viene eseguita quasi sempre con la laparoscopia.
L’organo, in pratica, viene estratto attraverso due piccoli fori praticati sul ventre.
Trauma e disagio si riducono al minimo, mentre il recupero post-operatorio è decisamente rapido.
Ovviamente, in base alla situazione e alle esigenze della paziente, sta al medico valutare l’opzione dell’isterectomia tradizionale, da praticare per via vaginale, un intervento un po’ più lungo e complesso rispetto all’altro, ma completamente sicuro e risolutivo.
Prevenzione
È possibile prevenire la fibromatosi uterina?
In realtà, tutto ciò che le donne hanno a disposizione in merito è la diagnosi precoce.
Gli strumenti medici attualmente a disposizione consentono di individuare tempestivamente anomalie che potrebbero, in seguito, creare problemi più seri.
Ecco perché è fondamentale sottoporsi a visite ginecologiche periodiche: il medico valuterà l’eventualità di test più approfonditi e la necessità o meno di eventuali terapie.
È di fondamentale importanza inoltre, che le donne imparino a leggere i segnali che il corpo invia.
In proposito, l’andamento del ciclo mestruale può dire molto sullo stato di salute dell’apparato riproduttivo femminile: eventuali cambiamenti e stranezze vanno tempestivamente segnalati al proprio ginecologo.
In particolare, occorre rivolgersi al medico se le mestruazioni diventano emorragiche o quasi, se esse sembrano non finire mai e/o se ad esse si associa un dolore che prima era assente o soltanto appena accennato.